Cubi imperfetti - la cartolina

Cartolina numero zero
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Cubi imperfetti
Cara lettrice, caro lettore,
che tu sia studente in corso, fuori corso, fuori dai canoni, fuori di testa… che sia un rappresentante o un rappresentato, un ricercatore o un "ricercato", un dirigente o un diretto, un barone o un "baronato", il Magnifico Rettore o il Povero ermellino che giace immoto sulle sue spalle… poco importa. Per noi è lo stesso. Sei comunque vittima, consenziente o meno, di un infido esperimento editoriale. Se non dovessi essere concorde, ancora meglio. L’esperimento potrebbe essere più interessante!
Parliamoci chiaro: non avendo scopo di lucro, non abbiamo neanche il dovere di piacerti per forza e possiamo decidere anche soltanto di farti incazzare. E fidati, sappiamo come farlo.
L’importante per noi è suscitare in te una reazione. Ci va bene anche un rutto… vorrà dire che hai gradito.
Scherzi a parte, la nostra idea di controinformazione parte dalla pretesa di parlare dei fatti, delle notizie, di ciò che veramente è importante e che sembra, stranamente, non trovare più spazio sugli organi di stampa locali e nazionali. In una regione in cui l’informazione è assoggettata agli interessi delle 'Ndrine e della Massoneria, in una nazione che figura al 73° posto della classifica dei «Paesi con stampa libera», stilata dall’istituto no-profit Freedom House, l’idea politica che sta alla base del progetto Cubo Libre è quella di riappropriarsi degli spazi intellettuali e rivendicare il "diritto di sapere" (oltre al "diritto al sapere").
Sfuggire al regime censorio dell’informazione globalizzata, informare i cittadini in maniera libera e indipendente, divulgare e condividere il sapere a trecentosessanta gradi è una vera e propria necessità, un proposito di rivoluzione culturale da praticare in ogni forma e con ogni mezzo.
Controinformare per legittima difesa insomma. Proprio per questo Cubo Libre va inteso come un progetto in costante divenire, una risorsa aperta ai contributi spontanei di chiunque intenda il concetto di libertà anche e soprattutto come diritto a sottrarsi al pensiero dominante per formare liberamente la propria coscienza.
Non a caso l’apertura di questo "numero pilota" titola Cubi Imperfetti, che opponiamo al concetto esoterico di "cubo perfetto" tanto caro alla Massoneria. Noi rifiutiamo ogni progetto di omologazione e oppressione delle coscienze, operato a livello locale e globale dai poteri forti. Preferiamo essere la pietra irregolare e destabilizzante del Sistema da scagliare contro il loro "muro di gomma".

di Redazione
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La generazione: tra guerra dei sessi e morale

Le teorie e le ipotesi relative alla generazione umana, sono state segnate, sin dall’antichità, da una lotta fra i due sessi che si risolve, nella maggior parte dei casi, col riconoscimento della inferiorità biologica o dell’uno e dell’altro.
Jean Rostand (1894-1977) biologo e genetista francese, ripercorre le varie teorie e progressi tecnologici, dalla teoria più antica, quella dei "semi", alla generazione in vitro. Attraverso tale disamina apre inoltre discussioni riguardo la partenogenesi (concepimento verginale) sia maschile che femminile, la ridefinizione dei termini "persona" e "morte" e infine si domanda se è possibile modificare l’uomo e fino a che punto.

di Fiammetta

Bibliografia:

J.Rostan,1968, Biologia e maternità, Laterza
J.Rostand,1959, L’uomo artificiale, Giulio Enaudi Editore
J.Rostand,1954, Pensieri di un biologo, Edizione del Borghese
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Incontro - dibattito con Gianni Lannes
Il 6 dicembre scorso, presso il Centro Agroalimentare di Lamezia Terme, si è tenuto il primo Forum di Associazioni, Collettivi, Movimenti e Comitati ambientalisti della Calabria. Oltre 200 persone, a rappresentare 80 diverse realtà sparse sul territorio calabrese, si sono confrontate per l’intera giornata ed hanno rivendicato una reale attenzione sui tanti drammi che interessano la nostra regione. Dalle tante emergenze sanitarie e ambientali che caratterizzano la città di Crotone, il cui territorio è stato letteralmente violentato nel corso degli anni, alle molte criticità del territorio cosentino (una su tutte: le tonnellate di ferriti di zinco nella sibaritide) e di quello reggino (come l’inceneritore di Gioia Tauro, o il dannoso progetto del ponte sullo Stretto di Messina), passando per la questione irrisolta delle "Navi dei Veleni". Proprio su questo tema, durante lo stesso Forum Ambientale di Lamezia, è stata presentata l’esplosiva inchiesta di Gianni Lannes (scrittore, giornalista freelance e direttore del giornale online "Italia Terra Nostra").
Dalla Puglia alla Calabria viaggiando sotto scorta, in seguito agli attentati mafiosi da lui recentemente subiti, Lannes sarà all’Unical il prossimo Mercoledì 10 febbraio, per presentare il suo libro-inchiesta "NATO: colpito e affondato". L’incontro, organizzato da Ateneo Controverso, "Filol8 - AzioniManifeste" e UDU Cosenza, si terrà alle ore 11 in Filol.8, aula della Facoltà di Lettere e Filosofia (cubo 28/b).
In quell’occasione il giornalista foggiano renderà note - prove alla mano - rivelazioni sconcertanti che sembrerebbero smentire le tesi ufficiali rilasciate dal governo sulle navi affondate nel mediterraneo.
Seguirà un dibattito aperto con l’autore.

di Malaussène
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Breaking news
In questo "numero zero" di Cubo Libre, abbiamo voluto lanciare soprattutto delle idee. Creare dei contenitori aperti e flessibili, da riempire con fantasia e umorismo, regolando il flusso delle parole all’interno di precisi argini (quelli che ci vengono imposti dal formato di stampa).
Incisivi ma essenziali. Questo è il nostro motto!
Le più illustri penne italiane, del resto, consumano fiumi di inchiostro e di pagine, che spesso non vengono neppure lette.
Noi, al contrario, abbiamo deciso di puntare tutto su uno strumento agile e snello, facilmente fruibile in ogni momento della giornata, soprattutto in quelli di pausa tra un’attività e un’altra.
Questo progetto nasce quindi con l’intento di lavorare su notizie "in pillole". Ciò non toglie che in futuro si possa ragionare in prospettiva di crescita e - senza allontanarsi troppo dall’idea iniziale - aumentare il numero di rubriche e il formato di stampa.
Tutto dipende dal livello di coinvolgimento che si riuscirà a creare attorno a questo esperimento editoriale. Dipende tanto da chi lo scrive, quanto da chi lo legge e, soprattutto, dai contributi e suggerimenti che ognuno si sentirà di dare.
Si possono inviare articoli, fotografie, suggerimenti tematici, informazioni utili alla realizzazione di rubriche informative e inchieste.
In alternativa si può scaricare dal sito (attualmente in costruzione) la copia pdf del giornale, stamparla in proprio e divulgarla presso i conoscenti. Cubo Libre non ha bisogno di soldi, ma di idee e contributi pratici.
Quello che segue è solo un esempio di come intendiamo la rubrica "Fattoni", in cui tratteremo - in stile breaking news - i fatti più curiosi o eclatanti che ci giungono dal mondo.

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Secondo una ricerca inglese che analizza il linguaggio dei ragazzi sul web i termini utilizzati dai coetanei su internet o cellulare sono appena 800.

Un pensionato di Morristown, in New Jersey, rischia 5 anni di carcere e una multa di 15 mila dollari per aver sparato al suo pappagallo. Lo disturbava mentre l’uomo era intento a guardare la TV.

Dati preoccupanti da una ricerca di Bankitalia sulla mobilità del lavoro in Italia. Tra il 1990 e il 2005 due milioni di persone si sono trasferite al Centro-Nord.
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Il mio regno per un microfono
Siamo qui, cari studenti dell’Unical, per fare un appello: da qualche mese a questa parte, vaga per l’ateneo uno studente medio dell’Università della Calabria, abbandonato da tutti, con gli occhi persi nel vuoto ed un microfono in mano. Se vi dovesse capitare di vederlo, mi raccomando, non dategli confidenza: non è pericoloso, per carità, ma potrebbe iniziare a parlare al microfono e prodursi in lunghissimi, estenuanti ringraziamenti, chiamandovi una volta "rettore Latorre", l’altra "preside Veltri", l’altra "gentili professori".
No, non è un mostro: il ragazzo in questione, che chiameremo per rispetto della privacy S. M., è un vecchio politicante di professione dell’Unical, che da quando ha perso la sua carica (dopo un anno di "abusivismo", nel quale aveva mantenuto la sua carica di "rappresentante maximo" degli studenti, fino allo scorso novembre), adesso gira su e giù per il ponte cercando un convegno al quale intervenire, una votazione alla quale partecipare, una foto nella quale inserirsi.
Nonostante tutto, lui non si dà per vinto, e mantiene strenuamente la sua posizione di "lìder maximo integerrimus ma corruttibilus" che gli permette, quando conosce qualcuno, di togliere il palmare dalla mano, allungarla verso chi ha di fronte dicendo, con tutto il suo charme, "ciao, sono il tuo presidente".
Lui ha l’onore e l’onere (?) di convocare il prossimo Consiglio degli Studenti, per far eleggere il nuovo presidente del consiglio degli studenti: intanto, però, nicchia, e le prova tutte per mantenere il suo prestigio. Il suo ultimo avvistamento, in occasioni pubbliche, risale alla presentazione del libro di Fini: lui afferrò il microfono per salutare la platea e vanagloriarsi davanti al presidente della Camera come il rappresentante degli studenti. Fini, invece, lo ignorò con fare scostante, dando la parola ad uno studente medio; da allora, vaga con il suo microfono in mano, disperato, gridando di notte nel gelo del Ponte Pietro Bucci: "Un saluto, un saluto. Il mio regno per un saluto".
Mi raccomando, però, non ditegli che il suo regno è finito.
Come i sonnambuli, se lo svegliate, potrebbe non reggere allo shock.

di Amuchina
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Distanze
C’è un mare di miserie, tra l’Africa e l’Italia.
Miserie senza volto, senza nome, ma con un colore preciso: il nero. C’è un mare di speranze, stipate a centinaia su carrette che svaniscono per sempre. Scompaiono negli abissi della coscienza occidentale, prima ancora che nei fondali del Mediterraneo. Approdano su rive inospitali, vomitando lutto e disperazione umana. S’infrangono contro scogliere di pregiudizi, ipocrisie di Stato e forme di schiavitù contemporanee.
C’è una vita intera, per una donna, tra la porta di casa e la strada. Una vita che si spezza all’improvviso, soffocata da mani paterne; si consuma lentamente nel silenzio, tra le mura discrete di un lager domestico; si riscopre più volte violata nell’intimo, mentre giace legata sul talamo delle democrazie "avanzate".
C’è un’eternità tra l’infanzia e l’età adulta. Tra le mani, protese, di un bambino che vuole abbracciare il mondo e quelle, serrate al volto, di tutti i giovani precari sui quali il mondo sta franando addosso.
Ci sono almeno sei epiteti diversi da usare per creare una distanza, ideale ed umana, tra sé e chi vive la propria identità di genere in modo "non convenzionale": lesbica, ciucciafiga, frocio, culattone, ricchione, checca. Una distanza che, da parte di chi la cerca, denuncia assenza di amore umano e, da parte di chi la subisce, denota il desiderio e il coraggio di amare liberamente, malgrado il pregiudizio altrui.
Ci sono quattrocento metri di vuoto politico e bestemmie esoteriche, tra le pensiline e l’Aula Magna dell’Università della Calabria. Quattrocento metri che, anche il 15 gennaio 2009, separavano gli studenti e i ricercatori dalle Istituzioni, il popolo dai suoi governanti, lo stato dei diritti negati da quello dei diritti acquisiti. Quel vuoto si è riempito di pacifica protesta, fervore giovanile, voglia di gridare il proprio sdegno contro i tagli all’istruzione pubblica. Ad arginare quel fiume in piena, armato di striscioni e slogan, sono stati mandati corpi militari e mezzi blindati.
Non è bastato. Forse per questo l’eresia dei "poteri forti" si è manifestata più tardi con cinque denunce a carico di altrettanti studenti e attivisti cosentini. Ma non per reprimere il dissenso e ristabilire l’Ordine pubblico, no.
Solo per creare altre distanze...

di Büyükbaba
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Routine - di Agata

CitAzioni Manifeste


«Dio vede e sopporta; il mio vicino non sa nulla e trova sempre da ridire» (Proverbio)

«Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore» (Friedrich Nietzsche)
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  • progetto

    Cubo Libre è un progetto editoriale NO-PROFIT del collettivo universitario Filol8 AzioniManifeste, operante all' Unical (Università della Calabria).
    Consta, al momento, di un bollettino cartaceo stampato su un singolo foglio A4 (fronte retro) e di una piattaforma web in costante espansione.

    idea politica

    Rivendichiamo:

    - il diritto di riappropriarci degli spazi intellettuali;
    - il diritto "di sapere";
    - il diritto "al sapere";
    - il diritto di controinformare per legittima difesa. Per sottrarci al regime censorio dei Media di stato e di tutta l'informazione globalizzata.

    idea culturale

    Il progetto si affida al principio di totale condivisione:

    - delle informazioni,
    - delle scelte,
    - delle spese,
    - delle responsabilità.

    Chiunque può partecipare attivamente, entrando a pieno titolo nella redazione, inviando articoli, oppure semplicemente stampando da casa questo foglio corsaro e diffondendolo presso amici, parenti, conoscenti e non.
    Non ci sono verticismi, non c'è burocrazia, tutto si decide di comune accordo e in maniera paritaria e orizzontale in sede assembleare.
    Cubo Libre siamo noi.
    Cubo Libre sei tu.

    destinatari

    Il progetto è rivolto alle libere coscienze calabresi, giovani e meno giovani. Maànche a quelle meno libere...