Progetto

1. il contesto

Cosa è, in breve, "Cubo Libre"
Cubo Libre è un progetto editoriale del Collettivo “Filol8 - Azioni Manifeste”, che si propone di creare, attraverso il web e un giornale cartaceo, una rete di controinformazione realizzata dagli studenti universitari per gli studenti e per i calabresi.

Perché "Cubo Libre"
Il nome del progetto editoriale è un gioco di parole, che può assumere vari significati.
Innanzitutto vuol’essere un tributo nei confronti del più noto "Cuba Libre", giornale cubano fondato nel 1928 da Julio Antonio Mella, leader della lega antimperialista cubana.

Allo stesso tempo fa espresso riferimento alla struttura architettonica e organizzativa dell’Università della Calabria, i cui Dipartimenti e Facoltà sono classificati e suddivisi in "cubi".
Da questo punto di vista, Cubo Libre assume il significato di "cubo libero, o liberato", ossia di una struttura universitaria liberata dalla burocrazia che lo occupava (facendone un centro di interessi e di potere), per essere ricondotta alla sua originaria funzione di luogo di crescita e libera circolazione del sapere.

Un’altra chiave interpretativa viene offerta dal simbolismo esoterico.
Il cubo, per l’esoterismo, rappresenta la proiezione tridimensionale del quadrato, il quale a sua volta simboleggia la materia concreta (sintetizzata nel quaternario Acqua, Aria, Terra, Fuoco) e diviene "perfetto" quando assume la forma della "Pietra cubica".
Contrapposta alla "Pietra grezza" (simbolo della condizione naturale dell’uomo, creatura rude e incolta, bisognosa di essere levigata e squadrata attraverso un percorso iniziatico - da Apprendista - in grado di fornire un’adeguata preparazione intellettuale e morale), la "Pietra cubica", rappresenta l’uomo che operando su se stesso, grazie ad un cammino inizialmente pilotato, ha superato le sue condizioni primordiali per divenire una creatura purificata ed istruita. Il frammassone che passa dalla condizione di "Pietra Grezza" a quella di "Pietra Cubica", passa praticamente dal grado di Apprendista Libero Muratore al grado di Compagno d’Arte.
Ma non basta: per divenire funzionali all’edificazione del Tempio Massonico e di conseguenza della Grande Opera, il Compagno d’Arte è chiamato ad omologarsi, a trasformarsi allegoricamente in "Cubo perfetto", una pietra con gli spigoli tutti uguali e con le facce formanti tra loro angoli retti di assoluta perfezione.
In altre parole, l’Ateneo più illustre della Calabria che risulta essere terza (dopo la Toscana e il Piemonte) nella mappa nazionale delle regioni a maggiore attività massonica, è organizzato attraverso un, quanto meno equivoco, sistema di cubi. È solo un caso?
Se realmente esiste un preciso richiamo alla simbologia esoterica, bisognerebbe concludere che l’Università sia l’officina presso cui si formano i giovani massoni, l’istituzione che guida il percorso formativo degli studenti indirizzandoli verso un preciso sentiero, il cantiere in cui si levigano le pietre grezze per trasformarle in pietre cubiche e, successivamente, in cubi perfetti (gruppo elitario di individui, scelti tra una stretta cerchia di persone di fiducia, di clientes, funzionali alla costruzione di un progetto più grande)?
Ovviamente non c’è nulla di certo, ma in ogni caso è sempre meglio premunirsi.
In risposta all’esoterico "Cubo Perfetto", quindi, noi opponiamo un più profano e politicamente scorretto "Cubo Libero": la pietra irregolare e destabilizzante, da scagliare contro il progetto di omologazione e oppressione delle coscienze operato, a livello locale e globale, dalla Libera Muratoria internazionale, di cui - forse - anche il nostro Ateneo potrebbe rappresentare un altro (l’ennesimo) "mattone perfetto" nel muro della vergogna.


2. il progetto politico

In una regione in cui l’informazione è assoggettata agli interessi delle cosche mafiose e della Massoneria, in una nazione che figura al 73° posto della classifica dei «Paesi con stampa libera», stilata dall’istituto no-profit Freedom House (che ha inserito l’Italia tra i Paesi in cui la libertà di stampa è solo «parziale»), l’idea politica che sta alla base del progetto Cubo Libre è quella di riappropriarsi degli spazi intellettuali e rivendicare il "diritto di sapere" (oltre al "diritto al sapere"), anche attraverso l’impiego di forme e mezzi di comunicazione utilizzate dai Media di Stato, con particolare attenzione verso le nuove prospettive offerte dalle tecnologie informatiche.

L'obiettivo non è, semplicemente, di costruire una piattaforma mediatica autonoma e politicamente schierata in posizione antitetica rispetto a quella istituzionale.
Sfuggire al regime censorio dell’informazione globalizzata, informare i cittadini in maniera libera e indipendente, divulgare e condividere il sapere a trecentosessanta gradi è una vera e propria necessità, un proposito di rivoluzione culturale da praticare in ogni forma e con ogni mezzo.
Controinformare per legittima difesa, insomma. Per uscire dalla schiavitù esercitata da quanti impediscono la libera circolazione dei saperi brevettando la conoscenza, per liberarsi dal giogo delle lobbie economico-politiche, che detengono i mezzi d’informazione e li usano come arma CONTRO i cittadini e non come strumento PER i cittadini.

Proprio per questo Cubo Libre va inteso come un progetto in costante divenire, una risorsa aperta ai contributi spontanei di chiunque intenda il concetto di libertà anche e soprattutto come diritto a sottrarsi al pensiero dominante, per formare liberamente la propria coscienza.
Coerentemente con questa linea politica, la piattaforma mediatica deve essere libera e gratuita. Libera da condizionamenti economici e, allo stesso tempo, sottratta ai meccanismi politici cui soggiacciono gli organi di stampa istituzionali. Sciolta, dunque, non solo dalla pubblicità e da tutte quelle forme di finanziamento che rendono l’editoria schiava di interessi privati, ma libera soprattutto da una linea di gestione verticistica, atta a quantificare e diversificare la libertà d’azione e il potere decisionale dei singoli, in base al grado maggiore o minore di "responsabilità" che ci si assume.

Cubo Libre deve dotarsi invece di una struttura orizzontale, in cui tutto viene deciso di comune accordo e qualsiasi forma di responsabilità (anche penale) viene pienamente condivisa da tutti allo stesso modo.
Ciò non vuol dire che, nel suo interno, non ci si possa dividere incarichi o non si possa dare vita ad una redazione suddivisa per settori. Non vuol dire che tutti sono tenuti a fare tutto ma, semplicemente, che ognuno - secondo le proprie attitudini, le proprie volontà e le proprie necessità - ha il diritto/dovere di partecipare alla costruzione del progetto, alla determinazione e alla salvaguardia della linea editoriale, alla realizzazione delle attività, alla condivisione delle scelte e delle responsabilità.
Cubo Libre è un bene comune, un patrimonio politico e intellettuale, che tutti sono chiamati a valorizzare e tutelare in nome di un interesse collettivo, non certamente per perseguire interessi particolari.


3. il progetto culturale

Abituati a constatare amaramente quanto sia volgare il modello culturale promosso dall’editoria italiana, intesa nella sua totalità (giornali, radio, libri, televisione, web journal, ecc.), si potrebbe cadere nell’imperdonabile errore di credere che non sia possibile attribuire al mezzo mediatico un valore e una funzione culturale, oltre che sociale.
In realtà non è poi così difficile immaginare un sistema capace di valorizzare i concreti talenti intellettuali che, evidentemente, non possono trovare spazio all’interno di strutture, concepite col preciso scopo di piegare le esigenze del pubblico ai bisogni e alle necessità materiali di chi finanzia i costi della macchina disinformante.
La qualità, lo spessore culturale, la correttezza e completezza dell’informazione, sono cose che non interessano né alla politica, né alle aziende.
Però interessano o, quanto meno, potrebbero interessare ai cittadini. Soprattutto quelli più esigenti, abituati già da tempo a ricercare le informazioni su canali alternativi.
Un progetto editoriale, che possa dirsi realmente vicino ai bisogni della gente, non può prescindere, dunque, da un processo preliminare sostanziale: liberare l’individuo dalla condizione servile di consumatore, per lanciarlo nella dimensione attiva e propositiva del condividente.
Lo scambio d’informazione, la libera circolazione del sapere, la divulgazione gratuita e non brevettata della conoscenza, il rifiuto del concetto stesso di proprietà intellettuale in favore dell’idea di sapere come patrimonio dell’umanità, sono alla base di una politica di piena condivisione.
La persona che utilizza uno strumento come Cubo Libre, non è dunque un acquirente o un lettore passivo. È piuttosto un elemento dinamico, qualcuno che riceve conoscenza e al tempo stesso condivide la propria con gli altri.
Qualsiasi contributo, liberamente offerto e altrettanto liberamente diffuso dalla comunità per la comunità, sarà utile a caratterizzare e far crescere il progetto editoriale.
Le modalità di collaborazione e partecipazione sono molteplici, soprattutto se si considera la natura principalmente politica di Cubo Libre e la sua sede operativa: l’Università.
Diffondere cultura può significare, innanzitutto, mettere a disposizione degli altri il proprio bagaglio di nozioni e conoscenze apprese. Si possono tenere video corsi, seminari di didattica alternativa e qualsiasi altra attività di interesse culturale sia possibile veicolare tramite il web.
Si può pensare, soprattutto, di collaborare (o contribuire) alla realizzazione di attività finalizzate alla sensibilizzazione del pubblico verso importanti questioni sociali quali: discriminazione di genere e di razza, precariato, risparmio energetico, tutela dei beni comuni, ecc.
Si può e si deve rispondere alla logica prevaricatrice che sta dietro ogni fenomeno xenofobo, con il coinvolgimento diretto nelle attività editoriali di tutti quei soggetti tradizionalmente discriminati dal modello di pensiero dominante. Mostrare senza filtri e senza distorsioni le loro realtà, le loro storie, così da poter apprendere direttamente - nella logica di un mutuo scambio di saperi - i valori e i principi di altre culture.
Cubo Libre, poi, essendo figlio di un progetto di democrazia diretta realizzato dagli studenti, all’interno dell’Università della Calabria, riserverà particolare attenzione alla questione dell’istruzione pubblica, del sistema universitario nazionale e internazionale, della necessità di aprire un dibattito circa l’importanza di riformare il modello educativo, aprirlo ai bisogni reali dei giovani, rendere la ricerca scientifica indipendente dalle esigenze delle imprese. Tutto questo attraverso inchieste, ricerche, gruppi di studio cui possono partecipare studenti, ricercatori e docenti.
In questi ambiti ognuno, secondo le proprie possibilità, può contribuire con il proprio supporto ideale o materiale alla realizzazione delle attività.
Infine, non bisogna trascurare la dimensione artistica che si può compiutamente rilanciare attraverso Cubo Libre, che può essere inteso anche come spazio di esposizione virtuale, da riempire con opere d’ogni genere. Per cui, ad esempio, chiunque può decidere di rendere pubblico una composizione musicale, un’opera grafica, un’opera letteraria, un cortometraggio, un documentario o qualunque altra opera, frutto del proprio ingegno, ritenga di voler/dover divulgare e condividere gratuitamente.
Da questo punto di vista, infatti, Cubo Libre è concepito proprio per dare spazio ai talenti sconosciuti, soprattutto quelli giovanili, costretti dalle logiche commerciali a rimanere tagliati fuori da un mercato autoreferenziale. Tali intelligenze hanno bisogno, invece, di essere valorizzate. Per questo si è pensato anche a rubriche e attività dedicate.


4. I MEZZI ECONOMICI E GLI STRUMENTI

Mantenere in piedi e sostenere i costi di una struttura che non persegue scopi di lucro, che si offre al pubblico a titolo completamente gratuito e, oltretutto, rifiuta l’idea stessa di ricorrere a spazi pubblicitari in favore di privati, in apparenza può sembrare utopico.
In realtà proprio il principio di condivisione comune che sta alla base del progetto Cubo Libre, unitamente all’ausilio delle nuove tecnologie e ad un progetto di co-gestione degli spazi, esistente tra il Collettivo Filol8 e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, permette il quasi totale abbattimento delle spese.
Gli strumenti, al memento, sono il blog e un comune foglio A4 (volendo anche A3, in futuro), fotocopiato o stampato in proprio e articolato in un foglio singolo, fronte retro, contenente notizie in pillole.
In questo modo potrebbe risultare incisivo ma essenziale, facilmente fruibile in ogni momento della giornata, soprattutto in quelli di pausa tra un’attività e un’altra.
Tempo di lettura: il quarto d'ora accademico.
Oltretutto, sarebbe un ottimo strumento per promuovere capillarmente il progetto sul territorio regionale.
Chiunque può contribuire, inviando articoli, fotografie, suggerimenti tematici, informazioni utili alla realizzazione di rubriche informative e inchieste.
In alternativa si può scaricare dal blog la copia pdf del giornale, stamparla in proprio e divulgarla presso i conoscenti. Si possono anche portare le copie stampate direttamente in redazione, dove si provvederebbe alla successiva distribuzione. Infine si può donare spontaneamente una risma di carta (anche riciclata), o qualsiasi altro materiale di cancelleria utile al sostentamento del progetto.
Grazie alla filosofia della condivisione, tutti i costi possono essere ridotti al minimo.
Cubo Libre, quindi, non ha bisogno di soldi, ma di idee e contributi pratici.


PS. Tra i nostri obiettivi, c'è anche quello di mettere in piedi (in un futuro prossimo o remoto, quando le forze lo consentiranno) una Web TV, da realizzare sfruttando gli odierni servizi di Live Broadcasting gratuiti, presenti sulla rete.
| edit post
  • progetto

    Cubo Libre è un progetto editoriale NO-PROFIT del collettivo universitario Filol8 AzioniManifeste, operante all' Unical (Università della Calabria).
    Consta, al momento, di un bollettino cartaceo stampato su un singolo foglio A4 (fronte retro) e di una piattaforma web in costante espansione.

    idea politica

    Rivendichiamo:

    - il diritto di riappropriarci degli spazi intellettuali;
    - il diritto "di sapere";
    - il diritto "al sapere";
    - il diritto di controinformare per legittima difesa. Per sottrarci al regime censorio dei Media di stato e di tutta l'informazione globalizzata.

    idea culturale

    Il progetto si affida al principio di totale condivisione:

    - delle informazioni,
    - delle scelte,
    - delle spese,
    - delle responsabilità.

    Chiunque può partecipare attivamente, entrando a pieno titolo nella redazione, inviando articoli, oppure semplicemente stampando da casa questo foglio corsaro e diffondendolo presso amici, parenti, conoscenti e non.
    Non ci sono verticismi, non c'è burocrazia, tutto si decide di comune accordo e in maniera paritaria e orizzontale in sede assembleare.
    Cubo Libre siamo noi.
    Cubo Libre sei tu.

    destinatari

    Il progetto è rivolto alle libere coscienze calabresi, giovani e meno giovani. Maànche a quelle meno libere...